Prestito a Cattivi Pagatori e Protestati

Cosa fare per ottenere un prestito se protestati. Come cancellarsi dalle centrali rischi e ottenere il finanziamento.

Si parla di "prestito a cattivi pagatori e protestati" in riferimento ai soggetti iscritti nelle liste ("black lists") delle Centrali Rischi. Queste raccolgono i dati relativi a cattivi pagatori e protestati per segnalazione diretta da parte delle banche e per consultazione del Sistema di Informazioni Creditizie (SIC), le quali a loro volta collezionano i dati sui finanziamenti richiesti e concessi a imprese e privati da istituti di credito e società finanziarie.

Analizziamo di seguito tutti i soggetti coinvolti iniziando con la distinzione formale tra le due figure di richiedente a rischio.

Cattivi pagatori

I cattivi pagatori sono quei soggetti:

  • ai quali in passato è stato concesso un prestito e nel corso del finanziamento hanno ritardato il pagamento della rata anche di pochi giorni o, peggio, non hanno pagato una o più rate;
  • hanno adottato comportamenti non legali, artifici, raggiri durante la compravendita (ad es. acquisto di auto con emissione di assegni non coperti o contraffatti).

Protestati

I protestati sono coloro che all'atto del ricevimento di una cambiale o di un assegno per riscossione del debito, avvenuta tramite atto pubblico, si rifiutano di accettare il titolo e/o di pagarlo. Il titolo di debito diventa conseguentemente esecutivo tramutandosi formalmente in "protesto", cui viene data pubblicità tramite l'iscrizione al Registro Informatico dei Protesti, con l'intento di segnalare a tutti i possibili partner economici lo status di protestato del soggetto insolvente.

Le conseguenze sono molto negative: oltre a far scattare tutte le conseguenze tipiche di un mancato pagamento (mora, altre sanzioni, esecuzione forzata, pignoramento etc...), il protestato può essere inibito dall'emissione di assegni.

Sistemi di Informazione Creditizia e Centrali Rischi

I Sistemi di Informazione Creditizia (SIC) sono società che raccolgono tutti gli eventi collegati alle operazioni di finanziamento di imprese e privati in forma di database consultabili da banche e società finanziarie. I SIC memorizzano i dati relativi a tutte le richieste e rapporti di credito (quindi a finanziamenti con esiti positivi e finanziamenti con esiti negativi), all'esposizione debitoria e alla regolarità dei pagamenti

Le Centrali Rischi si differenziano dai SIC perché mettono a disposizione i dati relativi ai soli finanziamenti per i quali si sono verificati dei problemi ascrivibili al soggetto finanziato nel periodo massimo antecedente di tre anni. Le aziende operanti in qualità di "Centrale Rischi" aderiscono al codice deontologico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 300 del 23/12/2004, per evitare i contenziosi sorti in passato e causati da una differenziazione tra le regole adottate dalle varie agenzie (ad es. legate ai tempi di conservazione dei dati, alla resistenza alla cancellazione dati per piccoli inadempimenti, etc...). In particolare è stato stabilito che:

  • banche e società finanziarie devono comunicare schede informative uniformate e semplificate; i dati oggetto dell'analisi devono essere unicamente personali, obiettivi, univocamente individuabili, tracciabili, strettamente pertinenti e intelleggibili anche da parte del diretto interessato (quindi no a codici criptici che potrebbero nascondere valutazioni non ammesse, quali ad es. la qualifica personale di "cattivo pagatore");
  • viene escluso il ricorso alla società di telefonia, in particolare non vengono considerati inadempimenti collegati al pagamento di bollette telefoniche (in passato si era verificato);
  • avvertimento preventivo al debitore, antecedente all'iscrizione del registro "cattivi pagatori" in modo da dare la possibilità di chiarire la propria posizione;
  • maggiori controlli e meno discrezionalità per l'iscrizione in banca dati.

In ogni caso, sia che si parli di SIC che di Centrali Rischi, si tratta di archivi consultabili da banche e società finanziarie al fine di tutelare il credito contro richiedenti di finanziamenti che nel passato hanno manifestato problemi di pagamento.

Le Centrali Rischi pubbliche sono gestite da:

  • Banca d'Italia (per finanziamenti superiori a 75mila euro),
  • Società Interbancaria per l'Automazione (per importi tra 30mila e 75mila euro).

Tra le maggiori Centrali Rischi private (per importi inferiori a 30mila euro) troviamo le seguenti società:

  • CRIF Spa (https://www.crif.it)
  • Experian Cerver Information Service Spa (http://www.experian.it/)
  • Consorzio Tutela Credito (http://www.ctconline.it/)
  • Infocamere ScpA
  • Assilea Associazione Italiana Leasing

Banche e società finanziarie si avvalgono dei servizi offerti dalle società di informazione creditizia e, nello specifico, dalle Centrali Rischi nella gestione dei finanziamenti e per il controllo dei rischi connessi.

In fase di analisi della richiesta di prestito la banca comunica alle Centrali Rischi gli estremi del richiedente del finanziamento ottenendo in risposta lo storico finanziario collegato al nominativo in oggetto.

In base ai dati raccolti viene definito un profilo di merito creditizio del richiedente il prestito.

Attenzione: tutti i sistemi di informazione creditizia e le centrali rischi in genere condividono i dati per cui la segnalazione del proprio nominativo in una banca dati si moltiplica all'interno della rete delle agenzie aderenti.

Come le Centrali Rischi impattano sulle richieste di prestito a cattivi pagatori o protestati

A questo punto è facile capire come le Centrali Rischi abbiano un ruolo fondamentale nelle richieste di prestito: se il richiedente ha trascorsi finanziari che lo qualificano agli occhi della banca come un cattivo pagatore, o peggio protestato, l'ottenimento del prestito è in gran parte impossibile.

Le conseguenze negative non si limitano solo all'atto della richiesta, ma vengono estese anche al periodo di rimborso del finanziamento già in essere. La banca può monitorare costantemente la situazione finanziaria del cliente e conseguentemente adottare cautele per tutelarsi contro i rischi potenziali attuali e futuri legati all'affidabilità e alla puntualità nei pagamenti.

Basta il ritardo di pagamento di una rata del prestito, e a maggior ragione il mancato pagamento di una rata, per incorrere nel rischio di segnalazione del proprio nominativo presso le Centrali Rischi (nota bene: è stato usato il plurale perché il proprio nominativo viene segnalato ad una società ma poi viene comunicato automaticamente tutte le Centrali Rischi aderenti al circuito di informazione creditizia).

Come cancellare i dati dalle Centrali Rischi per non apparire più come cattivi pagatori

La prima informazione utile da conoscere per sapere come cancellare lo status di "cattivo pagatore" dalle Centrali Rischi è per quanto tempo vengono memorizzati i dati in base all'adesione al codice deontologico.

Se non avete mai avuto inadempimenti in contratti di prestito o finanziamenti passati, le informazioni relative alla vostra buona condotta possono essere memorizzate per un massimo di 24 mesi, a meno che il cliente non faccia richiesta eplicita di cancellazione entro 90 giorni dalla comunicazione fatta dalla banca. Salvo che non pesino anche informazioni negative relativamente ad altri finanziamenti. Queste hanno la predominanza sulla cancellazione di quelle positive che quindi permangono in banca dati fino alla cessazione di ogni pendenza.

Il tempo massimo di permanenza dei dati in fase di istruttoria della pratica è di 180 giorni dalla richiesta, oltrepassati i quali, in caso di domanda di prestito non accolta o di rinuncia da parte del richiedente, viene dato alla banca dati un termine massimo di 30 giorni per la cancellazione.

Se si verifica un ritardo di pagamento entro 2 rate o entro 2 mesi, allora i dati vengono conservati per 24 mesi al massimo e resi pubblici in caso di prima inadempienza solo dopo 60 giorni.

Il ritardo deve essere segnalato dalla banca al cliente col cosiddetto "preavviso di iscrizione" che offre al cliente altri 15 giorni per sanare la propria posizione debitoria. In caso di inadempienze superiori alla prima la pubblicazione in banca dati cattivi pagatori è immediata.

Se il pagamento delle rate non viene regolarizzato all'interno di questi "periodi finestra", allora il tempo massimo di memorizzazione all'interno delle banche dati delle Centrali Rischi è di 3 (tre) anni, dopo dei quali i dati devono essere cancellati con conseguente ripristino della "fedina creditizia" personale. Ovviamente successive reiterazioni delle inadempienze comportano una estensione di questi periodi.

Grazie alle disposizioni contenute nel Codice della Privacy istituito con decreto legislativo numero 196 nel 2003, chiunque sia interessato a conoscere la propria posizione può richiedere ai gestori delle bance dati presso le Centrali Rischi un report sul proprio status creditizio registrato. Possono inoltre essere richieste correzioni, integrazioni e aggiornamenti. Verificato che i dati sono conservati oltre i limiti massimi (in precedenza enucleati), può essere richiesta la cancellazione dalle banche dati ingiuntiva. Nel caso venga verificata l'inclusione del proprio nominativo a seguito ad es. di contratti attivati indebitamente (!) può essere richiesta la cancellazione.

Entro 30 giorni dalla richiesta di rettifica o cancellazione dello status di "cattivo pagatore", deve essere data risposta. In caso di scorrettezza da parte della Centrale Rischi (ad esempio sulla mancata cancellazione seppur verificati gli obblighi), è possibile fare ricorso al Garante della Privacy.

Il primo sistema quindi evitare di essere qualificato "cattivo pagatore" sanando le inadempienze entro i periodi finestra concessi.

Nel caso si verifichi di essere stigmatizzati come "cattivi pagatori" è opportuno analizzare con cura le informazioni contenute in banca dati e provvedere a correggere eventuali errori o imprecisioni riscontrate (si pensi alle conseguenze negative di un furto di identità con prosciugamento di carta di credito che frequentemente si verifica).

Se dovesse essere accertata la correttezza dello status di "cattivo pagatore" allora bisogna sanare la propria posizione (cancellando gli eventuali protesti), e attendere la cancellazione dalla banca dati prima di procedere ad eventuali altre richieste di prestito o finanziamento.

Va segnalato che la cancellazione del proprio nominativo dalle banche dati (soprattutto dai Sistemi di Informazione Creditizia SIC), di fatto fa ripartire da zero la propria posizione di merito, cancellando anche tutte i dati relativi ai finanziamenti regolari e andati a buon fine. L'eliminazione di questo storico creditizio positivo impatta direttamente sulle richieste successive di finanziamento soprattutto con riferimento agli importi ottenibili. Resta però ovvio che una situazione negativa risalti di più di una positiva quindi probabilmente i vantaggi pendono a favore della cancellazione.

Si tratta in ogni caso di operazioni che richiedono molto tempo e quindi male si adattano a risolvere esigenze di credito a breve.

Alternative alla richiesta di prestito se cattivi pagatori

Se le esigenze di credito dovessero intercorrere in concomitanza con lo status di "cattivo pagatore", e quindi non fosse possibile richiedere un prestito nelle forme consuete, restano alcune possibilità (anche se francamente, non voglio illudervi, non credo siano facilmente percorribili vista la precarietà finanziaria probabile del richiedente):

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